Stiamo in mezzo a una strada


Recuperato l’ambito certificato che attesta che sei sopravvissuto al Nullarbur Plain, ci siamo concessi una breve tappa a Kargoolie, città mineraria, che deve la sua fortuna ad un filone d’oro nascosto nel sottosuolo. Sembra seriamente di aggirarsi per un set cinematografico. Mentre cammini tra le numerose locande con le entrate a due battenti, ti aspetti James Dean da un momento all’altro. Invece James Dean non arriva, al suo posto ti imbatti in numerosi minatori che, finito il turno di lavoro, vanno a scolarsi un paio di pinte di fronte ad uno dei numerosi spettacoli di streep tease pubblicizzati nelle locande con le porte a due batttenti.

Ma se le cameriere ignude non sono abbastanza, potete girare l’angolo, e vi trovate nel quartiere a luci rosse, dove le locande sono sostituite da bordelli più o meno lussuosi..ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche! Venghino signori, venghino!!

E’ stata dura trascinare Sbrincio & Co. lontano da quel luogo di minatori, puttane e perdizione, ma finalmente ci siamo rimessi in moto.

La mattina dopo eravamo a Perth.

Salutati i nostri compagni di viaggio, abbiamo iniziato quella che sarebbe diventata l’attività principale della settimana successiva: cercare un posto dove passare la notte.

Ma se ci state immaginando vagare per ostelli, premete il tasto indietro veloce, perchè la nostra accomodation è stata, ancora una volta, la fidata Anke.

Dormire in macchina non è un problema in Australia finchè stai fuori dalle città. Quasi ovunque ci sono i plurinominati barbecue pubblici, accompagnati da pulitissimi bagni pubblici, talvolta forniti pure di doccia, e puoi addirittura piantare una tenda nel prato, che nessuno fa caso a te. Ma nelle città, come potete immaginare, è tutto diverso. Un amico ci ha suggerito di provare a South Beach, a Fremantle. Ci siamo andati. Avete presente il circo? Ecco, di più.

South beach è stata nominata accampamento ad honorem di tutti i viaggiatori del Wester Australia. Ci saranno stati almeno una ventina di van parcheggiati, ognuno col suo tavolino e sedie tranquillamente disposti sulla strada, e fuochi nei bidoni vuoti della benzina, e giocatori di bolas, e musica, e balli..come ho detto, il circo.

E io che avevo appena rassicurato mio padre circa il fatto che vivere in macchina non significa necessariamente vivere ai confini della società.

In ogni caso la loation era ideale, parcheggi gratuiti, docce, barbecue, numerosi tavoli da pic nic e, in ultimo ma non ultimo, il mare di fronte.

Purtroppo non è tutto oro quel che luccica. Due circensi appena conosciuti, ci han detto che dalla settimana precedente, il circo ha un’orario di chiusura. Praticamente è successo che i festeggiamenti e i fuochi avessero superato il normale livello di indecenza, muovendo gli animi dei tolleranti ranger, che hanno smesso di essere tolleranti, e appena fa buio appaiono per far sloggiare baracche e baracchini.

Ma ecco che col problema, pronta arriva la soluzione: “Andate sul molo lungo”- suggerisce un circense veronese- “due mie amiche vivono là da 3 mesi”

Perfetto!

Il molo lungo presentava più o meno la stessa situazione in maniera un po’ più pacata: campervan, roulotte, macchine, si confondevano tra i pescatori nottturni. “Wellcome home darling!” Mi annuncia Sbrincio quando si accorge che sulla punta del molo lungo c’è anche un immancabile bagno pubblico!

L’Australia non smetterà mai di sorprendermi.

Così abbiamo passato la prima settimana, dormendo in cima al molo, cucinando sotto le stelle, col gelido vento dell’oceano intorno a noi, facendo colazione nel parco più vicino, e cercando lavoro durante il giorno.

Nel giro di tre giorni io ho trovato lavoro: in pratica faccio raccolta fondi porta a porta per Medici senza Frontiere, in teoria lavoro per una società di marketing, che offre opportunità di carriera nel management, e che è disposta a sponsorizzare la gente, a patto che ti spari un annetto di porta a porta.

Ci lavoro da due settimane, vi farò sapere come procede.

Sbrincio invece non ha trovato lavoro nella prima settimana, ed era talmente al verde da non potersi permettere nemenno un altro giorno senza lavorare. Così, ha accettato un lavoro in una farm a 300 km da Perth per 4 settimane.

Abbiamo passato l’ultima notte insieme in un ostello, festeggiando in memoria delle tante notti passate al freddo, delle tante mattine iniziate in un caldo abbraccio, e brindando alla prossima volta che ci saremmo rivisti.

Il giorno dopo è partito, l’ultimo bacio è stato straziante, da togliere il fiato, ma so che non finisce qui.

Ora devo scappare come al solito.

Alla prossima,

Mad.

5 risposte a “Stiamo in mezzo a una strada

  1. huhuhuhuhuhuh…Marta….da stapparsi le lacrime…l’ultimo bacio, ma non l’ultimo… che romanticismo…

  2. Un mio amico( anche lui veronese, che sia una coincidenza?) Ha rinominato questo modo di viaggiare Barbun tour. Lui ora dorme in tenda accampato dove può e per doccia e mangiare si infila a sbaffo in qualche backpacker. Quanto a me, vado molto vicino ad essere un circense, non sono stato assunto da Moira Ordei,ma poco ci manca..bel post cmq e belle dritte per quanto riguarda perth

  3. in bocca al lupo x il baciatore strappalacrime e per il lavoro 😉

  4. Ciao! Dato che leggo il tuo blog e mi piace e dato che stai a Perth se ti va potremmo beccarci per una birretta o bicchiere di vino. Ma dove vivi adesso? Complimenti per il blog by the way 🙂

  5. …quando tornerai, se tornerai, scrivi un libro…con estratti dal blog e tutto quello che ti va di metterci sopra…sarebbe davvero appassionante. Ciao.

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